III. Amedeo VIII / Felice V: padre e papa
La concessione del titolo ducale da parte del re Sigismondo nel 1416 aveva costituito per Amedeo VIII di Savoia un grande trionfo e un atto di rilevante significato politico. Egli era ora in grado di far valere il suo prestigio e le sue relazioni personali in una più ampia e ambiziosa politica dinastica. Di lì a breve le nozze dei suoi figli crearono un legame tra il casato dei Savoia e i duchi di Milano ma anche con la casa reale di Cipro e, grazie al matrimonio di Margherita con Luigi III d’Angiò, con quella di Napoli, Sicilia e Gerusalemme.
Dopo la morte precoce della consorte Maria di Borgogna († 1422), Amedeo si ritirò nel suo eremo di Ripaille sulle rive del lago Lemano, dove tuttavia continuò a esercitare il potere. Quando il papa Eugenio IV fu deposto dal Concilio di Basilea nel 1439, Amedeo fu rapidamente eletto papa dai padri conciliari: si fece chiamare Felice V e risiedette – in scisma con il papa romano Eugenio IV – dapprima a Basilea e poi a Losanna e a Ginevra. Le insegne sabaude e papali si univano e il casato dei Savoia si trovava all’apice del suo prestigio.